Problem solving (risoluzione di un problema)

 


Sto seguendo un interessante corso sul tema del "Problem Solving".

Ieri il docente, ing. dott. Andrea Benzo (uso due titoli non a caso, infatti il docente ha due lauree e sta preparando la tesi per la terza!) ha affrontato alcuni temi in successione che proverò a riportarvi in estrema sintesi.

Innanzitutto ci è stata presentata la "Criticità di un problema" secondo lo psicologo Martin Seligman, padre della psicologia positiva (una prospettiva teorica ed applicativa della psicologia che si occupa dello studio del benessere personale, costrutto al centro della qualità della vita) che ha teorizzato i tre elementi che caratterizzano un problema da noi valutato serio/insormontabile, ovvero il ritenerlo:
  • personale - pensare che ha attinenza con il nostro io, il nostro modo di essere;
  • pervasivo - consentire al problema di estendersi a più settori della nostra vita;
  • permanete - quindi slegato da una durata temporale.
In successione con "Cerchio di Azione-Reazione" abbiamo riflettuto su come abitualmente tendiamo a rispondere ad un problema in modo istintivo, senza riflettere, secondo il meccanismo:

Azione > Reazione

Viceversa il percorso migliore sarebbe il seguente:

Azione > Diagnosi > Conclusione > Reazione 

Azione - il punto di partenza è il medesimo l'elemento scatenante che richiede il nostro intervento;
Diagnosi - analizzare la problematica, riflettere su cause e circostanze;
Conclusione - l'analisi ci deve portare ad una sintesi sulla risposta/le risposte da dare/intraprendere;
Reazione - il punto finale, la risposta al problema, al quale siamo pervenuti non in modo istintivo, bensì ragionato/razionale.

Ci sono state poi presentate le "Fasi del Problem Solving" ovvero:
  • problem finding - la prima fase che si attiva nel momento in cui ci troviamo a gestire/a vivere una situazione di squilibrio, oppure quando riflettiamo come prevenire/anticipare un problema;
  • problem shaping - la seconda fase che comporta il dare una forma, un contorno al problema, il metterlo a fuoco e circoscriverlo;
  • problem solvig - la terza ed ultima fase, quella risolutiva, che consente di superare il problema.
Infine ci sono state presentate alcune "Metodologie risolutive" ovvero tecniche decodificate che aiutano nella risoluzione dei problemi. 
Mi limito a riassumere la Metodologia PDCA (acronimo delle prime lettere delle parole inglesi che compongono le quattro azioni) che mi è parso essere la più intuitiva e pratica. Detta metodologia prevede i seguenti quattro passaggi, da ripetersi sino a quando non si raggiunge l'obbiettivo previsto:
  • plan (pianifica) - analizzare e progettare le possibili azioni da intraprendere per risolvere un problema;
  • do (prova) - la realizzazione in concreto delle azioni progettate/pianificate;
  • check (verifica) - monitorare le conseguenze della azioni intraprese, se i risultati non dovessero essere soddisfacenti, ritornare alla prima fase di pianificazione;
  • act (agisci) - se viceversa il sistema funziona, rendere stabile il cambiamento, codificalo come prassi consolidata.
Ho trovato il tutto molto interessante, alcune cose sono intuitive, altre meno.
Ora non ho più la scusante di non conoscere la teoria, quindi mi tocca passare alla pratica ;-)

Massimo (perito RE quindi piccolo risolutore di problemi)

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